L’Agenzia delle Entrate, con un suo comunicato, ripreso dalla stampa ed enfatizzato dal governo, ha annunciato che nel 2024 il “recupero di evasione fiscale” realizzato dall’Agenzia delle Entrate è stato pari a 26,3 miliardi, “il risultato più alto di sempre”. Le cose non stanno affatto così, come ben sanno i dirigenti dell’Agenzia e altrettanto bene il viceministro Leo. Per capire meglio qual è la situazione reale, si può fare riferimento alla tabella di sintesi contenuta nel documento che riporta i risultati degli ultimi sei anni. La somma dei “recuperi” nel periodo risulta di 117,6 miliardi, cioè superiore alla stima ufficiale del Tax Gap pubblicata annualmente da Governo, e che negli ultimi anni risulta di 85 miliardi, livello cui si è giunti grazie al recupero (vero) di gettito Iva e Ires derivante dalla introduzione del reverse charge, dello split payment e della fatturazione elettronica, misure proposte negli anni passati dal centro studi Nens e realizzate dai Governi di centro sinistra. Quindi Agenzia e Governo dovrebbero spiegare perché, se in sei anni hanno recuperato oltre 117 miliardi di evasione, questa, in altri documenti ufficiali, rimane immobile e costante a 85 miliardi, ed anzi il Tax Gap risulta in aumento.
In realtà la spiegazione è semplice: i dati pubblicati riguardano i risultati dell’attività ordinaria dell’amministrazione, e in gran parte derivano da procedure automatizzate di controllo e quadratura delle dichiarazioni (36 bis) e da altre procedure di rettifica e di ricalcolo. Inoltre, essi comprendono dei risultati, in verità modesti, dell’Agenzia della riscossione, e anche gli incassi della rottamazione delle cartelle, per cui i risultati di un condono vengono classificati come proventi del contrasto all’evasione! I proventi da vera attività di accertamento non vengono evidenziati, e sono presumibilmente molto ridotti. Sarebbe quindi utile mettere fine a questa rappresentazione di comodo che oltre tutto (ed è la cosa che personalmente più mi dispiace) mina alle radici la credibilità e l’affidabilità dell’Agenzia.
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