Articoli di Vincenzo Visco

Marzo 2025

Uno dei primi atti di Trump è stato uscire dagli accordi Ocse sulla tassazione delle multinazionali che sia pure con molti limiti, prudenza, ed insufficienze, affrontava la questione dell’elusione fiscale delle multinazionali prevedendo una tassazione minima a livello globale e criteri per una ripartizione dei profitti tra i Paesi in cui l’attività viene svolta.

Febbraio 2025

L’Agenzia delle Entrate, con un suo comunicato, ripreso dalla stampa ed enfatizzato dal governo, ha annunciato che nel 2024 il “recupero di evasione fiscale” realizzato dall’Agenzia delle Entrate è stato pari a 26,3 miliardi, “il risultato più alto di sempre”. Le cose non stanno affatto così, come ben sanno i dirigenti dell’Agenzia e altrettanto bene il viceministro Leo. Per capire meglio qual è la situazione reale, si può fare riferimento alla tabella di sintesi contenuta nel documento che riporta i risultati degli ultimi sei anni.

Febbraio 2025

 

REGISTRAZIONE INTEGRALE DEL CONVEGNO NELLA SEZIONE "VIDEO" DEL SITO

La questione delle diseguaglianze crescenti è il problema fondamentale della nostra epoca, e il risultato infausto e inevitabile della lunga fase neoliberista.

Oggi affrontiamo questo problema in un breve convegno che si giova della presenza di ospiti di grande competenza ed autorevolezza, approfittando del loro soggiorno a Roma per la partecipazione al convegno sulla giustizia fiscale che si è tenuto ieri in Vaticano, e della loro disponibilità, di cui li ringrazio.

Gennaio 2025

L’evasione fiscale è un fenomeno strutturale del nostro sistema economico indice di un rapporto conflittuale perdurante tra Stato e cittadini, di una propensione all’illegalità, e del rifiuto di contribuire ai costi della comune convivenza, ma anche della debolezza e della connivenza di buona parte delle nostre classi dirigenti che hanno sempre mantenuto nella sostanza un atteggiamento di comprensione nei confronti del fenomeno, fino ad arrivare, soprattutto negli ultimi anni, all’appoggio esplicito degli evasori.

Novembre 2024

Molto scalpore ha suscitato il fatto che alcuni giornali hanno riportato che, nella riforma Irpef recentemente varata dal governo, per i contribuenti con redditi tra 32mila e 40mila euro l'aliquota marginale effettiva fosse del 56,18%, e che gli scaglioni fossero in realtà 6 e non 3. In realtà non vi è nulla (o poco) di nuovo. Sono infatti più di 10 anni che da solo o insieme al prof.

Novembre 2024

Per il 2025 la legge di bilancio conferma e stabilizza i tre scaglioni formali, ma per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, introduce una modifica nella struttura delle detrazioni che porta a sei gli scaglioni effettivi con aliquote marginali per i ceti medi (tra 28mila e 50mila euro).

Novembre 2024

Intervenendo alla 100a edizione della giornata del risparmio, il presidente dell’Abi Antonio Patuelli si è accodato alla schiera di postulanti che chiedono riduzioni fiscali per i settori di loro interesse. Il risparmio è troppo tassato e quindi va all’estero invece di essere investito in Italia, ha detto Patuelli, incurante del fatto che qualsiasi lavoratore dipendente potrebbe dubitare che la somma di Irpef + contributi sociali che gravano sul suo salario sia inferiore al 26% + bollo che pagano alcuni (non tutti) i rendimenti finanziari.

Settembre 2024

Negli ultimi anni mi sono molto impegnato a spiegare come il contrasto all’evasione dell’Iva fosse essenziale e prioritario, dato che essa rappresenta il presupposto contabile (e logico) della successiva evasione delle imposte sui redditi.
In tale contesto ho fortemente promosso e sostenuto misure come lo split payment, il reverse charge, e la fatturazione elettronica generalizzata, misure che in effetti sono state progressivamente adottate e confermate da governi successivi anche di colore diverso.

Maggio 2024

Intervista al Foglio: “Il red­di­to­me­tro è neces­sa­rio, anche il Pd ha perso un’occa­sione”

Marzo 2024

Pubblicato su Il Sole 24 Ore

di Vincenzo Visco

Pochi si rendono conto di quanto esplosiva stia diventando la questione fiscale nel nostro Paese. Il fisco in Italia è infatti diventato sempre più il luogo della discrezionalità e dell’arbitrio, e ogni principio di razionalità tributaria viene ignorato, anzi negato.

Marzo 2024

Pubblicato su La Stampa – 15 Marzo 2024

di Luca Monticelli

Vincenzo Visco era il responsabile delle Finanze durante il secondo governo Prodi e si ricorda benissimo quando l’allora ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa definì le tasse «una cosa bellissima». Una dichiarazione che è tornata d’attualità dopo che la premier Giorgia Meloni, parlando della riforma del fisco, ha detto: «Non penso e non direi mai che le tasse sono una cosa bellissima».

Perché Padoa Schioppa si espresse cosi?

Marzo 2024

Secondo i modelli teorici e le verifiche empiriche la decisione di evadere le imposte per un contribuente razionale dipende da due fattori: il livello delle aliquote, e l’entità delle pene (pecuniarie o di altro genere) cui può andare incontro (rischio). E’ in questo contesto che va valutato il recente decreto delegato in materia di riscossione, di cui i giornali hanno dato notizia, che può essere esaminato in relazione ai suoi possibili (probabili) effetti.

Marzo 2024

La protesta degli agricoltori in Italia e in Europa ha molte giustificazioni e riscuote una diffusa solidarietà. Latitano comunque le proposte serie per cercare, se non di risolvere, almeno di affrontare razionalmente il problema. Il Governo, come al solito, ha fatto ricorso allo strumento fiscale, l’unico adottato in Italia per risolvere (?) qualsivoglia questione si affacci all’orizzonte, e l’unico che trova un diffuso consenso bi-partisan dal momento che ridurre le imposte, introdurre incentivi, concedere bonus, ecc.

Gennaio 2024

L’evasione fiscale di massa è il principale problema del fisco italiano, come confermano i dati ufficiali che il Governo pubblica annualmente ormai da diverso tempo. Tuttavia, nel dibattito delle ultime settimane si è fatta strada la convinzione che il fenomeno sia in riduzione in maniera statisticamente rilevabile (e anche rilevante). Questa convinzione merita una verifica.

Gennaio 2024

Le sfide che dovranno affrontare l'economia europea nei prossimi anni sono molto impegnative, e da questo punto di vista l'accordo raggiunto sul patto di stabilità non può certo essere considerato un successo, né ci si può consolare dicendo che esso è (lievemente) migliore dell'accordo preesistente.

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