Piano nazionale "Clima-Energia": nuove sfide per il futuro

Dicembre 2018

Articolo pubblicato su Affaritaliani.it

Parte attiva del dibattito è stato Pierluigi Bersani , il quale ha messo in evidenza che nella gestione dell'emergenza climatica: "Ci vuole una straordinaria visione riformatrice. Qui non è più questione di politica energetica, è questione di politica industriale, politica di sviluppo e modello sociale."
Intervistato da Affaritaliani.it il deputato ha sottolineato: "Stiamo ancora aspettando dal governo la formulazione di una bozza di piano nazionale che l'Europa pretende per fine anno e ancora non abbiamo nessuna notizia. In quanto ai singoli interventi se penso al tema del Bonus-Malus e dell'incentivazione dell'auto elettrica a carico delle utilitarie mi sembra una cosa che non sta nè in cielo nè in terra. Non si scherza con il tema sociale. Occorrono elementi di uguaglianza non di disuguaglianza, sennò ci si può svegliare con delle sorprese."
Vincenzo Visco, Presidente di Nens, ente promotore dell'incontro, ai microfoni  di Affaritaliani.it  ha inoltre dichiarato :"A livello globale tutti i dati indicano che noi stiamo superando un punto di non ritorno con conseguenze molte serie su tutto l'ecosistema. Il fatto che questo non venga riconosciuto dagli Stati Uniti è impressionante. Per quanto riguarda l'Italia siamo andati abbastanza avanti negli anni passati, ma dobbiamo accellerare il passo. Finora dal governo non sono venute indicazioni, visto che sembra importarsi di più dei temi a brevissimo termine. Questa iniziativa serve per richiamare l'attenzione e fare proposte".

Sono intervenuti al convegno tre relatori esperti nel settore energetico: Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club, Tullio Fanelli, vice presidente di Enea e Luigi de Paoli di Nens, professore ordinario alla Bocconi, il quale ha concluso il suo intervento mettendo in evidenza tre punti fondamentali che sono emersi dal dibattito:

Individuare misure che consentano di fare gli investimenti necessari (in impianti e infrastrutture)
Fare in modo che tali misure tengano conto dei costi e di chi li paga (gli incentivi sono stati e possono continuare ad essere una grande forma di trasferimento di ricchezza dai poveri ai ricchi)
Fare in modo che vi sia un coordinamento tra le azioni  mirate a influenzare la domanda e l’offerta di energia e quelle di più ampio respiro miranti a indirizzare e promuovere nuovi sistemi di produzione industriale e  agricola, di mobilità, di difesa del territorio (adattamento). In sintesi a promuovere nei fatti e con gli inevitabili tempi lunghi lo sviluppo sostenibile

Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club Intervistato da Affaritaliani.it  ha aggiunto: "Abbiamo degli obbiettivi ben definiti relativamente ambiziosi che riguardano le fonti rinnovabili, l'efficienza energetica e la riduzione delle emissioni. L'europa dovrà far funzionare l'economia con la metà dell'emissione di CO2, mentre nel 2050 dovremmo arrivare alla totale decarbonizzazione.  E' una sfida molto ambiziosa che riguarda tutti i settori: i trasporti, l'edilizia, l'indutria, l'agricoltura. E' anche una sfida affascinante perchè si apriranno notevoli opportunità su molti fronti. Dobbiamo capire come l'Italia possa giocare un ruolo in positivo all'interno di una fase di rapidissima transizione, che va gestita in maniera intelligente tenendo conto anche degli aspetti sociali. A mio parere una rivoluzione così radicale in campo ì economico non può non essere accompagnato da una riduzione delle disuguaglianze".

Qui sotto le slides degli Interventi di Fanelli, Silvestrini e De Paoli.

 

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